La Pulce, ovviamente, non mancherà a questo evento!
P.S. A dire il vero la Pulce ha anche pensato a quanto ha mangiato bene l'ultima volta che è stata a Ferrara... La salama da sugo non si dimentica tanto facilmente ;)
E anche questo anno la Giostra dell'Orso è stata vinta dal rione del Drago, (io sono del Grifone)... Maremma impestata. Ci siamo giocati il tutto per tutto all'ultima tornata, dove il Drago e il Grifone in testa dall'inizio, si sono scontrati direttamente, e abbiamo perso, con grande scorno di tutti gli abitanti di Porta al Borgo. La cosa peggiore è che avevo seduta accanto Sara, che non poteva che essere del dannatissimo Drago, che ha scassato i corbelli per tutta la giostra, pure quando rifacevano la pista. Naturalmente i biglietti con i posti migliori glieli aveva procurati la Pulce... Parenti serpenti ma anche gli amici non scherzano.... Sarà per l'anno prossimo. Almeno questa volta avevo con me oltre che Sara anche Chiara e ci siamo fatte un mondo di risate. (Per la cronaca Chiara è del Leon d'Oro, ma essendo costantemente ultimo, si è distratta facendo una cascata di fotografie con la sua fiammante Reflex). Dicono che ci fosse fra gli spettatori anche Sara Ferguson, forse per consolarsi dall'ultima figuraccia. Di sicuro la figuraccia l'ha fatta la signora o signorina che ha fatto la telecronaca della giostra in inglese, un po'in francese e un po'in tedesco, a beneficio degli ospiti stranieri. Alla fine si è detta soddisfatta della serata: forse ha capito di parlare quattro lingue e tutte e quattro dimolto male??
Il Grifone si consola con il premio dello Speron d'Oro per il fantino migliore in gara e la Conchiglia per i costumi migliori. Sic.
Comunque sia... Forza Grifone!!!
Vi riporto il testo di una canzone popolare toscana che amo moltissimo:
Ho seminato un campo di carote
Te sei venuto e te le sei mangiate
Te sei venuto e te le sei mangiate
E t’è rimasto il giallo sulle gote
LA MAMMA ‘UN VOLE ‘UN VOLE ‘UN VOLE
CHE IO FACCIA L’AMOR CON TE
MA VIENI AMORE QUANDO LA MAMMA ‘UN C’E’
Ho seminato un campo di carciofi
L’ho seminati e mi so’ bell’e nati
L’ho seminati e mi so’ bell’e nati
Ma come te carciofi ‘un so’ venuti LA MAMMA ‘UN VOLE…
Che tu ti desti perché non pòi dormire
Figliol di gente malandata e avara
E prego che quando stai per uscire
Tu possa ruzzola’ tutta la scala LA MAMMA ‘UN VOLE…
Che ti venisse l’ossi ‘ntisichiti
E ‘un tu sentisse mai più la cicala
E dell’orina ti si tappasse i buchi
E ti venisse l’orecchi come ‘chiuchi LA MAMMA ‘UN VOLE…
La volpe che t’entrasse nel pollaio
E ti scannasse tutte le galline
Il toro ti cascasse nella stalla
E ti stiacciasse il bove e la cavalla LA MAMMA ‘UN VOLE…
Ho seminato un campo d’accidenti
Se la stagione me li tira avanti
Se la stagione me li tira avanti
Ci so’ per te e per tutti i tu’ parenti LA MAMMA ‘UN VOLE
Ovviamente in Toscana in "campo" d'accidenti non ci batte nessuno e io poi sono un'artista...Chissà come mai ultimamente mi trovo spesso a canticchiare questa canzonetta nei momenti più impensati...
E così si vede ancora meglio ;)
Da Letter S Mirabillia |
Da Letter S Mirabillia |
Da Letter S Mirabillia |
Da Letter S Mirabillia |
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Da Festa del Ricamo 2010 |
E’ arrivata la primavera e puntualmente, Casacenina ha organizzato un bella Festa del Ricamo. Questo anno poi, è stata benedetta anche da un un sole stupendo e da temperature davvero miti: ne avevamo tutti bisogno…
Le design ospiti erano tutti nomi importanti nel panorama del crafiting internazionale: Sharon Crescent (la “signora” dei famosi filati tinti a mano) Marie Suarez, designer spagnola trapiantata in Belgio creatrice di delicatissimi schemi, Nicoletta Ferrauto, disegnatrice di schemi in stile primitive, Maria Concetta Ronchetti di Antichi ricami, che ha proposto una interessante rivisitazione del punto svizzero, Jennifer Manefiel e Patrizia Girlanda, fra le big del patchwork/quilting italiano. L’apertura del catalogo di Casacenina a questa nuova tecnica ha fatto molto piacere al pubblico, anche se proporre questo genere di lavoro in Italia è ancora adesso, una scelta coraggiosa, perchè è una tecnica ancora poco diffusa o comunque legata al mondo anglosassone (e giapponese) sia come tradizione che come tecnica. Considerando che però il cucito creativo sta avendo un grande successo fra il pubblico delle ricamatrici, presentare un bel catalogo ricco di stoffine non poteva che far piacere alle tante persone presenti a questa giornata. E veniamo un po’alle foto:
Il punto Svizzero di Maria Concetta Ronchetti:
Concetta è statata gentilissima nel mostrarmi la tecnica di questo ricamo. In realtà è molto semplice, ma di grandissimo effetto, e permette di giocare su molte combinazioni di punti, con una resa completamente diversa una dall’altra. Abbiamo avuto anche un interessante confronto sul retro perfetto, trovandoci perfettamente d’accordo sul fatto che sia un’esclusiva dei bronzi di Riace ;)
(Le stoffine quadrettate usate da Concetta e che potete vedete nelle foto sono di Grigoletto, dove la Pulce ha la fortuna di andare anche in bici ;)
Eccomi qui fra Cristina e Concetta, in preda alla frenesia da acquisti…..
Eccoci a Marie Suarez: che dire, mi sono innamorata dei suoi lavori da catalogo, figuriamoci dal vero! Mi sono imposta di comprare solo tre schemi, anche perchè con quelli in attesa di essere ricamati mi ci vorranno almeno 3 reincarnazioni perarrivare a finirli. Il problema è che originariamente sono ricamati con un filo solo su quadretti di un filo per un filo, e la faccenda richiederà l’uso di una bella lente d’ingrandimento… Se vado avanti così ad ogni lavoro ci lascio qualche diottria!!!
Marie Suarez è simpaticissima, e anche se abbiamo parlato a mezzo interprete perchè io, ahimè, non so una parola di francese, ci siamo fatte un sacco di risate!!
E veniamo al quilting/patchwork: il laboratorio allestito al piano terra del Relais Santa Flora ha avuto un gran successo! Jennifer Manefiel e Patrizia Girlanda hanno spiegato con grande efficacia e macchina da cucire alla mano, molti trucchi e segreti di questa bella tecnica, tanto che alla Pulce quasi quasi viene in mente di togliere la museruola alla vecchia Singer……. Vedrem… Intanto Gianna dell TC e quiltara d’assalto era strafelice:
Come potete vedere da questa foto erano presenti anche le trapunte fatte da e con le stoffe di Yoko Saito, designer giapponese, che usa stoffe dal gusto squisito tinte in filo.
Per quanto riguarda i filati di Crescent Colors, ho conosciuto Mrs Cresent ed è stato troppo bello! Anche qui schema autografato con i complimenti per la scelta dello schema (è uno dei suoi preferiti) e ho potuto chiacchierare nel mio inglese ancoro mooolto maccheronico!
Concludo con una bella foto di gruppo delle Toscane Creative, belle, anzi belli, soddisfatti e insonnoliti dal sole e dal profumo degli alberi nella splendida cornice del Casentino
Al prossimo post con le foto degli acquisti!
P.S. se volete vedere altre foto date una sbirciata all'album qui
Aloha!!!
E’ un secolo che non faccio un post, ma è anche un secolo che non metto giù una crocetta… Giusto domenica a casa di Vania e Nicola sono riuscita a compicciare qualcosa, fra una chiacchiera e l’altra. Ma tant’è: tempo poco, concentrazione azzerata. Allora, visto che domenica c’è la Festa del Ricamo organizzata daCasacenina, mi son detta: perchè non comprare qualche ricamabile per la cucina? Almeno sarò più stimolata a ricamare che per fare qualche quadretto, di cui ho le scatole e i muri pieni. Ed ecco qua il mio ordinuccio da sbirciare:
Casa Cenina: Rico Design - Tovaglia - Tropical Fruits - rosa fragola
Finalmente una tavola un po’rifinita…
Casa Cenina: Prym - Caterinette (tricotin) trasparente
Per fare un po’di cordoncini da abbinare a bottoni coloratissimi e fare taaaante collanine per l’estate!!
Casa Cenina Un bel libretto di Marabout dedicato ai punti da associare al punto croce, per fare dei bordini ad effetto….
Casa Cenina: DMC - Violette: Tovaglia 90x90 - Verde/Viola
A presto con i particolari in cronaca!
Aloha!
Eccoci a parlare ancora di cinema. E come poteva essere dopo la serata di sabato? Invito a casa di amici a vedere il secondo capitolo della saga di Twilight. Non ero molto incline a vedere il film, ma la compagnia degli amici, è la compagnia degli amici e sono andata. Chiedo perdono alle mie amiche fan di questa saga, ma le storie di vampiri non mi sono mai piaciute molto. Non che odi i vampiri, semplicemente non mi interessano molto. I maschietti presenti sabato però, dopo lunghe insistenze da parte delle donne, hanno deciso di sacrificarsi e trascorrere la serata in compagnia di vampiri bellocci, licantropi tartarugati e fans scatenate. Prima della proiezione del film mi è stato fatto un breve riassunto della puntata precedente che io non ho visto: lui è un vampiro, lei no. Bene. C’ero arrivata anche io.
Inizia il film… Alla prima apparizione del bel vampiro, al rallentatore, sguardo da sotto in su e colorito da “non sono stato al mare” i ragazzi cominciano a rumoreggiare e io a ridere. La scena in cui il ragazzo licantropo, invece di tirare fuori un fazzolettino per asciugare la bella fronte di lei sanguinante, si toglie la maglietta e tampona così la ferita mostrando per caso anche il super muscolo è stata incredibile: i miei “maddaiiiiiiiii” si sono mescolati agli ululati delle licantropine in salotto e alle pernacchie dei licantropini invidiosi. Questa maglietta non vuo proprio saperne di stare sul forzuto licantropo, che infatti scorrazza quasi sempre in jeans e basta. Sarà che tutte le volte che si trasforma ne fa a pezzi una e alla fine le ha finite tutte? Vi tralascio i vari commenti sul fatto che l’eroina si faccia scaricare due volte, di cui la seconda dall’amico, sulla sbrillucciocosità del bel vampiro (ribattezzato sempre dai licantropini invidiosi Mr Swarovsky), sul fatto che i vampiri cattivi si succhino una comitiva di turisti in visita a Volterra dopo aver scassato i maroni a tutti con il patto di segretezza etc… (P.S. ma poi come hanno rimediato? Hanno mandato una bella cartolina ai parenti delle vittime con scritto “l’Italia è così bella che non verremmo mai via” oppure “l’Italia è bella ma ci hanno svenati”???).
Io spero, spero veramente che i vampiri cattivi non si chiamino Vulturi perchè vivono a Volterra, oppure che secondo il romanzo Volterra si chiami così perchè ci vivono i vampiri cattivi, perchè sarebbe troppo demenziale per chiunque… Ditemi di no…..
Insomma, bene o male, film termina con la super mega stra proposta di matrimonio del vampiro che dopo essersi negato per due film, ha fatto escalamare ad una mia amica “ma che roba mostra ci devono avere questo vampiro e questo licantropo sotto i pantaloni per non toglierseli per due film di seguito??”. Mentre i nostri licantropini si cimentavano in varie pose vampirose e nella camminata a rallentatore, una vampirina ha detto i che la trama non era logica: fosse stata in Bella avrebbe inciuciato sia col licantropo che col vampiro e così avrebbe scelto su basi, come dire, concrete, nonchè complicare un po’ la trama. Una vampirina particolarmente democratica ha ribattuto che a quel punto era meglio provarli tutti e cinque: se uno la deve fare meglio frala grossa. E comuqnue con della gente simile, meglio non offendere nessuno. A questo punto attendiamo con impazienza il terzo film della serie per andare a vederlo tutti insieme, ma non so se sarà una buona idea. Perchè se andrà come sabato i fans scatenati ci cacceranno fuori dal cinema prima dell’intervallo…
P.S. Lo so che adesso Carlottina e Beatrice sono arrabbiatissime con me! Ma in realtà il film mi è piaciuto moltissimo: era un sacco che non ridevo così!!!
Per una volta non parliamo di ricamo…. Parliamo del film in costume che hanno dato ieri sera: L’altra donna del re. In breve il film racconta la storia di Anna Bolena vista con gli occhi della sorella Mary, dall’incontro con Enrico VIII fino alla tragica fine sotto la mannaia del boia. I film storici mi sono sempre piaciuti, e questo è magnifico per costumi, ambientazioni e brave attrici e si finisce lì…
Si comincia dal titolo: l’altra donna del re???? Quale delle tante? Ci presentate Enrico VIII come un bamboccione erotomane, perennemente allupato, i vari mariti, zii, fidanzati, cornuti e contenti, e allora intitolatelo le altre donne del re… Quelle stragnocche delle donne del re, le corna di Caterina d’Aragona, e via così… Ma l’altra donna del re vuol dire prendere la parte per il tutto, ehmmm…
E la sceneggiatura?? Beh la posso riassumere con un detto popolare, senza perderci nulla: tira più un pelo di topa che una coppia di buoi.
Ramen.
Finalmente una cosa finita!! Erano già alcuni giorni che avevo terminato il benedetto runner, ma on riuscivo a trovare il ferro da stiro fra tutta la terribile confusione che ho in veranda. Sto mettendo mano all’arredamento della casa e adesso siamo nella fase terribile di transizione…
Ecco un po’di foto (non della cagnara, ma del ricamo eh… ):
L’ultima sfilatura a ondine che ho fatto, e anche quella più simpatica da fare….
E la sfilatura che visse due volte… La prima è vissuta giusto il tempo di accorgermi di aver sbagliato a contare e di smoccolare mezza giornata…
E la naturale collocazione del runner sul tavolo di cucina… Magari la prossima volta lo appoggerò su una bella tovaglia bianca… Per ora accontentatevi della versione minimalista!
A domani con le foto delle nuove lithops prese dalla Pulce alla mostra sulle Cactacee di Firenze ;)
P.S. La Pulce è stata anche al Bologna Mineral Show, e d è tornata con diversi kg di sassi e una proposta di matrimonio. Ma non è una cosa seria ;)
Dai e dai ho finito il rombetto… Non so se farci un contorno con punto rodi indietro… Intanto però ho fatto l’altra sfilatura laterale e ho modificato quella fatta in precedenza: molto meglio no??
E adesso via con le ultime due sfilature laterali!!!