Sabato, ore 4 del pomeriggio, sto andando ad un matrimonio e giro nella piazza della chiesa dove si sta svolgendo la cerimonia, per trovare parcheggio. Sono in ritardo ma non mi importa, sono praticamente una sconosciuta per gli sposi e non noteranno sicuramente la mia assenza alla prima parte della funzione. Esco dalla curva della piazza e mi trovo un’auto contro. Contromano dico. Anche se andavo a 30 km/h freno con tutto: i piedi, le chiappe, i denti e anche coi freni. Lui invece andava un po’più forte. Inchioda. Io lo guardo con gli occhi sbarrati: lui fa retromarcia, mi si affianca, apre il finestrino e mi urla : maiala! Io resto un secondo senza parole, poi mi scatta il nervo e metto in dubbio non solo la sua discendenza in linea paterna ma anche quella materna per almeno cinque generazioni. L’essere se ne va via sgommando: essere fermato da una donna è un insulto troppo grave per un maschio italiano. Visto che sono tanto cogliona, passando vicino al circolino per trovare parcheggio, chiedo a due persone se la strada è a senso unico, non si sa mai in un momento di follia avessi preso una strada contromano. Naturalmente la strada è a doppio senso. Trovo parcheggio, scendo, mi ricompongo e arrivo davanti alla chiesa. E lì realizzo: il portale della chiesa è spalancato per il caldo, la chiesa è piccola e gli sposi davanti all’altare sono vicini all’entrata… E la scenata di prima è avvenuta proprio lì davanti. A questo punto ho due opzioni: o entrare gridando “fermi tutti, m’hanno dato della maiala!!! Se qualcuno ha qualcosa da dire parli ora o taccia per sempre”, oppure mettermi un bel sacchetto in testa e entrare senza dare troppo nell’occhio. Scelgo l’opzione due.
E qui mi soffermo a fare una piccola riflessione: perchè ogni volta che gli italiani si mettono al volante passano da essere l’omino in cravatta a Tarzan morso da un serpente nelle palle? Perchè per certi maschi la guida si trasforma in una lotta per la virilità? E c’è da dire molto anche di tante donne al volante che ne fanno una questione di autostima: fichissime, biondissime e incazzatissime: hanno figli altro che loro e lavorano altro che loro. Ma se prima ai maschietti le nonne dicevano che sarebbero diventati ciechi a toccarsi, ora dicono loro che se scendono sotto i 50 km/h gli casca l’uccello fra la frizione e il freno? Questa faccenda veramente mi dà sui nervi: riversano su un mezzo di trasporto tutta una serie di complessi vari, dall’uomo che non deve chiedere mai alla donna sull’orlo di una crisi di nervi. Se non fosse che sulle strade la gente ci muore per queste sciocchezze ci sarebbe solo da ridere. Pensateci bene: se uno viaggia non superando i limiti di velocità, mantiene le distanze di sicurezza, fa passare i pedoni sulle strisce, non sorpassa rombando tutte le auto che incontra, nell’imaginario collettivo o è un vecchietto, o una donna o uno sfigato. Se invece uno guida a 100 dove c’è un divieto di 50 km/h, fa le unghie ai pedoni, prende un sacco di multe, sta fisso in corsia di sorpasso allora è una gallo, un figo un uomo che non deve chiedere mai. Giusto? Ecco allora sarebbe bene che la questione della virilità si spostasse dalla strada al letto e che facessimo una bella rivoluzione culturare, cominciando a considerare positivi coloro che sulla strada pensano per prima cosa alla sicurezza propria e altrui, invece che pensare fare gli splendidi con l’auto.
P.S. Tanto prima o poi il tipo di sabato rimarrà strozzato da un bel pezzo di porchetta!
2 commenti:
carissima, mi hai fatto letteralmente "scompisciare" dalle risate!!! al di là del fattaccio dell'omuncolo che evidentemente dava sfogo così alle frustrazioni dovute allo scarso utilizzo del suo apparato riproduttivo, trovo che il tuo post sia veramente divertente e fresco!!!
se posso aggiungere, visto il periodo lavorativo temporalesco per me, pure dietro una scrivania si sentono in dovere di romperci i cosiddetti pur se in colpa son loro!!! ^_^ un abbraccio
Troppo forte!!
strozzato da una fetta di porchetta o pugnalato da una a cui a dato della "maiala"....!
CIAO
Anna
Posta un commento