lunedì 24 agosto 2009

Pompadour

Ero un po’stufa di avere stoffe e scampolini a giro per l’armadio, in più la noia estiva mi ha dato un po’di coraggio, così mi sono fatta aiutare con la macchina da cucire a realizzare questo progettino tratto da un librino di Tilda… Che ne dite?

Non mi pare venuta malaccio… Magari qualche cucitura storta nella coulisse si poteva evitare, ma era giusto un esperimento ;)

Come vedete dalle foto ho deciso di riprendere in mano anche il mitico tappeto…

Ho usato anche qualche bottoncino in fimo per aggiungere qualche decorazione e il filato del punto festone è un bel ritorto sfumato acquistato all’ultima festa di Casacenina.

Già che ci sono, ringrazio coloro che mi hanno lasciato commenti affettuosi sul precedente post: grazie, fa  bene ricevere qualche carezza virtuale!

Aloha cucicchiosi!

P.S. non indovinerete mai e poi mai cosa ho messo dentro la pompadour… Roba di tutti i colori! Hi! Hi! Hi!

giovedì 20 agosto 2009

Si continua…

Anche se sono tornata da diversi giorni, non ho voluto aggiornare il blog fino a oggi. Sono successe molte cose, belle e brutte, dall’ultima volta che ho scritto su questo blog e volevo metterci un po’di tempo in mezzo. Pochi giorni prima della partenza dal Portogallo, ho detto addio alla mia micia Pippi. Ha vissuto una vita lunga e felice e ci ha salutati durante un temporale, circondata dalle persone che le hanno sempre voluto bene.

Sono partita piena di malinconia, e anche sull’aereo avevo gli occhi gonfi.  Grazie al Cielo il viaggio è stato molto bello, e ho avuto l’occasione di vedere posti meravigliosi e conoscere persone interessanti che mi hanno fatto nuovamente sorridere.

Grazie alle indicazioni di nonna Carla, ho trovato il bellissimo negozio di Serranofil a Lisbona, specializzato in materiali per la realizzazione dei tappeti di Arraiolos, famosi in tutto il mondo. Il signor Fernando, che mi ha servito, è una persona squisita, di quelle che amano il proprio lavoro e che trasmettono la loro passione a chiunque varchi la soglia della loro attività con un minimo di interesse. E’ stato 40 minuti a farmi vedere su un canovaccio la tecnica “dal vivo” del punto Arraiolos, lui parlando in portoghese io in italiano… Ma il linguaggio del ricamo è internazionale ;). Inoltre mi ha dato alcuni nominativi di signore italiane che lavorano con questa tecnica, mi ha fatto un mega sconto sugli acquisti fatti e mi ha lasciato anche il canovaccio come prototipo!!

Ecco qui i miei acquisti:

Da Boutons

 

Da Boutons

 

Da Boutons

Tutto il Portogallo è bellissimo, soprattutto Lisbona, esempio lampante di cosa succede quando i fondi dell’Unione Europea vengono usati per quello a cui sono destinati, invece che finire nelle tasche dei soliti mascalzoni in auto blu e squinzie al seguito… Fra le altre bellurie, essendo questo un blog dedicato al ricamo, vi segnalo che a Lisbona c’è un’intera via dedicata alle mercerie… Appena rinfilo il nome ve lo dico, ehm…

Il viaggio ha toccato anche Coimbra e Porto, di cui vedrete un po’di fotografie nell’album a fondo pagina. Naturalmente mi ero portata dietro il necessario per ricamare: uno schemino monocolore, per realizzare una scatola, tratto dal libro “Cartonnage brodè”. Non avevo molto voglia di lavorarci, perchè lo avevo iniziato durante il periodo in cui la micia aveva iniziato a sentirsi poco bene. Ho deciso di provare a mettere qualche punto a Porto, davanti ad una cantina con spazio per la degustazione… Poi ho continuato a lavorarci in montagna, tormata in Italia. Adesso il rosso di questo ricamo mi ricorda un bel bicchiere di Porto e i lamponi trovati in montagna, e anche le coccoline fatte alla micia. Ecco, credo che anche lei, nella sua testolina pelosa, volesse essere legata a dei bei ricordi…

Da Boutons

A prososito delle foto qui sotto, avranno poche didascalia, non solo perchè sono parecchie, ma anche perchè mi piace tenerle così, come inmpressioni di un viaggio da sogno. Quello che ho trovato più bello però, non sono città o monumenti, ma le persone. Sono persone che vivono ancora in una dimensione di comunità: dopo le 17 si ritrovano al bar, in piazza, sulle porte delle case, chicchierando cantando il fado, trasmettendo a tutti la sana gioia di ritrovarsi a fine giornata. Ho trovato gente che lavorava come un ciuco, ma che non scordava di sorridere, che si gode la vita e si dà da fare, ma senza far pagare a nessuno la fatica del proprio vivere. Belle signore sessantenni, tutte agghindate, ma vestite da belle signore, non da velone, o da anziane ragazzine con la paura di invecchiare.

Insomma, alla fine accarezzavo l’idea di trasferirmi in Portogallo ;)

Ora, anche lì ci sono molte cose che non vanno, va bene: non è l’Isola che non C’è… Però dopo il primo connazionale che mi ha fanculizzato perchè attraversavo sulle strisce (orrendo delitto costringere un automobilista a fermarsi) ho sentito una grande nostalgia…

Aloha portoghesi…