giovedì 25 giugno 2009

Reazione a catena

stuck  Il grande Totò disse una volta che al mondo esistono due tipi di cose: quelle certe e quelle supposte. Le cose certe le mettiamo da una parte, quelle supposte però non sappiamo dove metterle. Dove le mettiamo le supposte?   Dovremo rifarci forse , alla teoria del caos? Veramente il battito di una farfalla può causare un tifone all’altro capo del mondo? Forse… E che relazione c’è fra i cambiamenti climatici in atto e la pipì del cane?

Ecco la mia casalinga teoria del caos:

1. Forti sbalzi di temperature: a noi fanno perdere la pazienza, e la gatta prende il raffreddore;

2. Il gatto prende il raffreddore;

3. La padrona cura gatta e gatto, dà le medicine, fa ogni giorno un  giro gattesco dal veterinario, dà pappine, pulisce occhietti lacrimosi, evita correnti d’aria, pulisce i vetri della veranda pieni di starnuti (sob!!!), etc…

4. Il cane, preso da raptus di gelosia, col favor delle tenebre entra, con mosse da Uomo Ragno, nell’armadietto ultra nascosto e ultra sicuro dei croccantini diuretici dei gatti e fa una mangiata spettacolare;

5.  Ore 24.00 il cane vomita in salotto. Ore 1 e 30 del mattino: portiamo il cane a fare pipì. Ore 3 e 35: riportiamo il cane a fare pipì. Ore 7.00 giratina a fare pipì.  Ore 9.00 dal giornalaio a fare pipì. E così via… 

6. Ore 22 e 30 ultima (sperem) pipì multipla. Ore 23.30 stranuto in faccia del gatto.

Buonanotte. 

martedì 23 giugno 2009

Sicurezza stradale

Sabato, ore  4 del pomeriggio, sto andando ad un matrimonio e giro nella piazza della chiesa dove si sta svolgendo la cerimonia, per trovare parcheggio. Sono in ritardo ma non mi importa, sono praticamente una sconosciuta per gli sposi e non noteranno sicuramente la mia assenza alla prima parte della funzione. Esco dalla curva della piazza e mi trovo un’auto contro. Contromano dico. Anche se andavo a 30 km/h freno con tutto: i piedi, le chiappe, i denti e anche coi freni. Lui invece andava un po’più forte. Inchioda. Io lo guardo con gli occhi sbarrati: lui fa retromarcia, mi si affianca, apre il finestrino e mi urla : maiala! Io resto un secondo senza parole, poi mi scatta il nervo e metto in dubbio non solo la sua discendenza in linea paterna ma anche quella materna per almeno cinque generazioni. L’essere se ne va via sgommando: essere fermato da una donna è un insulto troppo grave per un maschio italiano. Visto che sono tanto cogliona, passando vicino al circolino per trovare parcheggio, chiedo a due persone se la strada è a senso unico,  non si sa mai in un momento di follia avessi preso una strada contromano. Naturalmente la strada è a doppio senso. Trovo parcheggio, scendo, mi ricompongo e arrivo davanti alla chiesa. E lì realizzo: il portale della chiesa è spalancato per il caldo, la chiesa è piccola e gli sposi davanti all’altare sono vicini all’entrata… E la scenata di prima è avvenuta proprio lì davanti. A questo punto ho due opzioni: o entrare gridando “fermi tutti, m’hanno dato della maiala!!! Se qualcuno ha qualcosa da dire parli ora o taccia per sempre”, oppure mettermi un bel sacchetto in testa e entrare senza dare troppo nell’occhio. Scelgo l’opzione due.

E qui mi soffermo a fare una piccola riflessione: perchè ogni volta che gli italiani si mettono al volante passano da essere l’omino in cravatta a Tarzan morso da un serpente nelle palle? Perchè per certi maschi la guida si trasforma in una lotta per la virilità? E c’è da dire molto anche di tante donne al volante che ne fanno una questione di autostima: fichissime, biondissime e incazzatissime: hanno figli altro che loro e lavorano altro che loro. Ma se prima ai maschietti le nonne dicevano che sarebbero diventati ciechi a toccarsi, ora dicono loro che se scendono sotto i 50 km/h gli casca l’uccello fra la frizione e il freno? Questa faccenda veramente mi dà sui nervi: riversano su un mezzo di trasporto tutta una serie di complessi vari, dall’uomo che non deve chiedere mai alla donna  sull’orlo di una crisi di nervi. Se non fosse che sulle strade la gente ci muore per queste sciocchezze ci sarebbe solo da ridere. Pensateci bene: se uno viaggia non superando i limiti di velocità, mantiene le distanze di sicurezza, fa passare i pedoni sulle strisce, non sorpassa rombando tutte le auto che incontra, nell’imaginario collettivo o è un vecchietto, o una donna o uno sfigato. Se invece uno guida a 100 dove c’è un divieto di 50 km/h, fa le unghie ai pedoni, prende un sacco di multe, sta fisso in corsia di sorpasso allora è una gallo, un figo un uomo che non deve chiedere mai. Giusto? Ecco allora sarebbe bene che la questione della virilità si spostasse dalla strada al letto e che facessimo una bella rivoluzione culturare, cominciando a considerare positivi coloro che sulla strada pensano per prima cosa alla sicurezza propria e altrui, invece che pensare fare gli splendidi con l’auto.

P.S. Tanto prima o poi il tipo di sabato rimarrà strozzato da un bel pezzo di porchetta!

lunedì 22 giugno 2009

Rollè

 68dfcd84 Visto che vi fa piacere vi lascio la ricettina del rollè… Ma se prendete qualche chiletto non è colpa mi! Vela siete cercata!

Ingredienti:

4 uova intere freschissime;

150 gr di zucchero;

40 gr di farina bianca “00”;

un cucchiaino scarso di lievito in polvere e sale.

Per le decorazioni: fragole, frutti di bosco, meringhe, nutella, maraschino, cioccolato bianco.

Preparazione:

Preriscaldate il forno a 190° e foderate una placca con carta da forno. Io la carta la imburro e la infarino perchè altrimenti si attacca lo stesso tutto… Prendete una ciotola e metteteci i tuorli, lo zucchero e due cucchiai di acqua ghiaccia. Sbattete finchè non diventano chiarissimi e spumosi. In un’altra ciotola sbattete a neve i bianchi e uniteli alla spuma con la farina mescolata ben bene al lievito. Mescolate con una frusta dall’alto verso il basso con movimenti regolari e lenti per non smontare gli albumi. Io alle volte non metto il lievito perchè già la lavorazione con gli albumi a neve dovrebbe garantire la crescita della pasta, ma c’è chi lo mette. Versate il composto ottenuto sulla placca foderata e aiutandovi con una spatola, distribuite il composto omogeneamente su tutta la superficie. Infornate e fate cuocere per circa 15- 20 min. Comunque togliete quando la pasta comincia appena ad abbronzarsi. Togliete la pasta dalla carta da forno e stendetela su un asciughino inumidito e aspettate che si raffreddi un po’. Cospargete la pasta con delle gocce di maraschino.

A questo punto io procedo in due modi: monto la panna montata e la spargo sulla pasta, poi ci metto parecchi fragoloni e un po’di meringhe sbriciolate. Formo delicatamente il rotolo e poi lo metto in frigo per una mezz’ora. Dopo lo decoro coprendolo di panna, meringhe sbriciolate, qualche fragolina e una bella grattata di cioccolato bianco. Lo so è una bomba, ma non ho mai detto che fosse un dolce dietetico!

Altra versione del rotolo, molto apprezzata, è la seguente:

cospargete la superficie dalla pasta con nutella, cospargetela con fragoline di bosco, mirtilli, lamponi e formate il rotolo. Cospargete con dei fili di nutella, una spuzzata di zucchero a velo, un po’di fragoline e servite.

Durante una festa ho visto due ragazzi che si sono giocati l’ultima fetta di rollè…  E io di solito servo tutti e non ne mangio neanche un pezzettino. Roba da matti!!!

Aloha calorici!!!

 

domenica 21 giugno 2009

Dolci per venti…

Ieri sera cena nella casa di campagna di alcuni nostri amici. Purtroppo il tempo non era dei migliori, ma in venti persone ci siamo divertiti ugualmente molto! Il menù prevedeva come piatto forte il prosciutto arrosto nel forno a legna con patate arrosto: non vi sto a dire come era buono. Una parte dei dolci sono toccati a me e , visto il periodo, ho deciso di fare due rollè freschi e golosi: uno con panna, fragole meringa e cioccolato bianco, l’alto con nutella, fragole e mirtilli. Era arecchio tempo che non facevo questa ricetta, ma devo dire che è stata all’altezza delle volte precedenti. Solo ho avuto qualche incertezza nel fare la pasta maddalena perchè io ricordavo che non ci voleva lievito, mentre nella ricetta che seguivo ne metteva una quantità imprecisata… Ho chiesto aiuto in casa e la scena che ne è seguita è stata molto simile a questa:

 

Ehm.. Dei dolci non ne è rimasto nemmeno un pezzettino… Ed è un grande risultato visto che le altre ragazze avevano portato due pirofile di tiramisù e una bellissima (e buonissima) pastiera!!! E poi non ho neanche avvelenato nessuno…

P.S. Lo so che avrei dovuto fare le foto, ma non ho fatto in tempo… Per chi volesse la facilissima ricettina basta chiedere! 

Aloha culinari!

giovedì 11 giugno 2009

Festa del Ricamo

Con molto ritardo, finalmente posso aggiornare il blog. Purtroppo le giornate seguenti alla Festa del Ricamo organizzata da Casacenina sono state devastanti. Non posso ovviamente ragguagliarvi sulle cause, che sono estremamente personali ma, come si dice, hanno toccato il mio tallone d’Achille. Adesso ho smaltito un po’, e quindi posso raccontarvi, più o meno la bella giornata di domenica.

Partenza in super ritardo perchè non ho sentito la sveglia, corsa a Firenze a prelevare Kanako e poi via alla volta di Arezzo. Per la strada il diluvio. E in più mi si è bloccata l’aria condizionata su “molto caldo”: se aprivamo entrava l’acqua, se chiudevamo si schiattava di caldo e si appannavano i vetri. Kanako non ha protestato, ma credo che avesse l’espressione parecchio perplessa… Arriviamo finalmente alla Festa dove ci riuniamo con le Toscane Creative. Meglio: con le Toscane Creative che non si erano perse per le campagne aretine… Una volta che il gruppo si è riunito, però, è cominciata veramente la Festa! L’organizzazione di Casacenina è stata impeccabile: un comodo padiglione ci ha protette dalla pioggia che, a tratti, diventava un vero e proprio diluvio,  abbiamo conosciuto di persona alcuni ospiti illustri del design del ricamo, fra cui Marie Therese Saint Aubin, una vera artista nel suo genere, la fila alle casse non è stata un problema come gli anni passati, l’ambiente era molto bello (e bagnato) come al solito e un sacco di omaggini simpaticissimi. Ho ritrovato nuovi e vecchi amici e Kanako mi ha spiegato molte cose interessanti del ricamo in Giappone: primo che ricamo in giapponese si diche shisu (con la u un po’aperta), che in Giappone si ricama moltissimo, ma si importano pochissimi materiali e schemi dall’estero, al contrario dell’Italia e infine che, ovviamente, usano moltissimo la seta.

Con le T.C. avevamo deciso di scambiarci un piccolo scissor-fob con un disegno identico per ognuna. Io ho ricevuto quello di Laura e il mio è andato a Silvia. Indovinate? Naturalmente ho scordato di fare le foto del mio scissor-fob!!! Ci deve essere un motivo per cui non ricordo mai di fare una foto ai miei lavoretti… Sul fronte acquisti potete vedere che ho comprato praticamente solo filati, che ho prontamente utilizzato su un lino Busatti per realizzare un punto visto sul blog Puntini Puntini:

Naturalmente non potevano mancare i miei adorati Silk’n Colors!!

Ho anche preso uno schema di Historical Sampler, naturalmente fatto autografare immediatamente dopo averlo comprato!!! Quando mi ricorderò di fare la foto anche a lui ve la mostrerò: per ora vi basti sapere che si chiama Little Cupcakes. Tanto per non sbagliarsi sui miei gusti ;)

Anche nel padiglione acquisti, dove eravamo tutte sparpagliate, era un gran piacere passare fra i banchi e trovare sempre una T.C. appostata con cui scambiare una battuta: pare impossibile ma ovunque ci troviamo, qualunque sia il tempo non possiamo fare a meno di sparare battute a raffica e di ridere come delle matte! Si è creata una bella alchimia e sono felice che al gruppo “storico” si aggiungano sempre nuove persone, fra cui Beatrice di Pistoia come me.  Con l’occasione il Filantropo Integrale ha potuto consegnare una bella matassona  di moulinè rosso di Grigoletto a Carlotta,  per i suoi monocolori adorati e un bel pacchettone di biscottini di Prato a Kanako. Hi! Hi! Hi! Anche se in bolletta, il Filantropo Integrale colpisce, poco, ma sempre! Magari ecco, se non gli avessero comprato tutte le forbicine putford di Kelmscott Design  sotto il naso, prima di potersele comprare, non sarebbe stato male… Benedette ricamatrici…

Ed ecco un po’di foto:

Potete trovare molte belle foto anche sul sito di Casacenina, qui.

La miglior foto è però questa dove siamo tutte  insieme!

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P.S. Al ritorno sole splendente e aria condizionata funzionante. A Firenze ho messo il piede in una pozzanghera che rivaleggiava in profondità con la Fossa delle Marianne… Stanca, bagnata e felice, sono andata a votare e, anche se conta poco, il mio voto non è andato a sua emittenza…

P.P.S. Vi domandate se c’era? C’era, c’era… Ma ha mantenuto le distanze di sicurezza…

 

venerdì 5 giugno 2009

Filantropia

rvkr38 E’ nelle occasioni in cui molte persone si riuniscono, come la Festa del Ricamo di Casacenina, che il Filantropo Integrale colpisce… Hi! Hi! Hi! Ricordate Toscane Creative: il Filantropo Integrale pensa a voi!!!!1755565fyk4a3pcrc